Wednesday, June 13, 2012





 DRINKING WATER



Ciao a tutti amici,
oggi è una giornata calma qui a Fursa.
I bambini, bambine, ragazzi e ragazze sono tutti a scuola.
Ad Isiolo c'è un vento forte che spazza via il caldo e muove monti di terra sottilissima come polvere.
Questa sarebbe la fine della stagione delle piogge ma ad Isiolo ha piovuto solo tre o quattro giorni distribuiti nei due mesi scorsi. I contadini non hanno potuto coltivare (e tantomeno noi...).
Mi sconvolge la forza dei processi naturali (causati dall'uomo o meno che siano) e come l'essere umano si debba adattare, almeno in queste situazioni, senza avere l'ultima parola da dire.
Mi sconvolge e mi affascina. Le genti africane, con la loro pazienza estenuante a volte, sanno che se i loro padri e i loro nonni erano contadini, adesso la situazione sta cambiando; non c'è più pioggia a sufficienza e bisogna modificare tutte le abitudini di vita. In altre zone le alluvioni spazzano via intere piantagioni. Ed anche lì... si ricomincia.


In Africa purtroppo ci si accorge di tutti i meccanismi che governano il mondo molto più chiaramente di quanto non avvenga in Italia.
La questione dell'acqua è quella più vicina a me e con cui combatto quotidianamente (come molti di voi sapranno stiamo provando ad ottenere che ci si scavi un pozzo da quasi due anni ormai... anche se sembra che siamo vicini alla soluzione!?), ma qui si vedono tutte le strategie di sviluppo marce provenienti dal mondo occidentale: il mais che il World Food Program dispensa come aiuti alimentari è mais transgenico ed importato, quando il kenya è uno dei maggiori produttori di mais della regione e servirebbe solo qualche incentivo ai contadini locali per assicurare una produzione costante e sufficiente! Un giorno mi hanno anche detto il prezzo a cui il WFP compra ogni sacco di mais ed era imbarazzante se confrontato con il costo di un sacco in Kenya...
L'ONU tramite i suoi organismi continua a diffondere informazioni su come usare sementi geneticamente modificate e concimi chimici... ma io penso che non è detto che un popolo seppur povero debba decidere di avvelenare i proprio figli. Per quello che vedo non c'è grossa differenza fra la Del Monte che sparava concimi sulle teste dei contadini e delle loro famiglie e l'ONU che ne consiglia e finanzia l'uso indiscriminato.


Comunque, il Ministro per l'Acqua e le Risorse naturali (si perchè c'è un ministero apposta in Kenya...) mi ha personalmente promesso che con l'arrivo dei soldi del nuovo anno finanziario che comincia a luglio il governo finanzierà un pozzo per Fursa e la comunità locale (del costo approssimativo di 20,000 euro). La persona che è stata incaricata mi dice che intorno a settembre dovrebbe essere finito. Io continuo ad incrociare le dita e a ricordarglielo ogni due settimane... ;-)
Qui a Fursa cominciamo a sognarlo di notte il pozzo ed il bellissimo orto-campo che faremo crescere con l'acqua. Ci siamo informati sui costi di una serra e del sistema per irrigare a goccia che ci farebbero risparmiare molta acqua e permetterebbero di usare concimi naturali e sementi tradizionali. Sogniamo che i ragazzi di Fursa potranno mangiare ogni giorno verdure di diverso tipo e coltivate organicamente e potranno curare un mercatino vendendo il surplus per finanziare altre attività.


Non appena avremo l'acqua potremo finalmente completare la nostra nuova casa e trasferisci in un bel posto aperto e pulito, lontani dalla spazzatura bruciata e dalle latrine scoperte che ci sono qui negli slum. Potremo finalmente dire a tutti che vivere in città in quel modo NON E' SVILUPPO. Che ritornare alle abitudini degli avi farebbe meglio all'africa di questo finto sviluppo importato!
Qui in città, "alla base" di Fursa (come dicono i bambini di strada), quel giorno, ci sarà posto per cominciare a parlare con il gruppo di bambine che vivono di prostituzione; ci sarà una stanza per ospitare gli alcolisti anonimi che sconfiggeranno la dipendenza e scopriranno nuovi modi per togliere i proprio figli dalla strada; ci sarà un ambulatorio di primo soccorso fisico o psicologico, per quei ragazzini che non sanno a chi altro rivolgersi quando hanno un problema. E' un sogno, ma non è lontano.

Nel frattempo continuiamo ad accogliere nuovi bambini. I grandi sono andati in collegio, per le scuole superiori; ci sono letti vuoti per Kaishè di 5 anni e Ramadhan di 6, che hanno visto le rispettive mamme morire lentamente di AIDS, per poi rimanere soli e per la strada. E' arrivato Thuranera, 13 anni, una nostra vecchia conoscenza, che era scappato per andare a lavorare come guardiano di cammelli, pagato con un pasto giornaliero di polenta e latte; è tornato pentito e riconoscente di aver conservato la vita, dopo aver frequentato uno degli ambienti più pericolosi in Kenya (la stessa polizia evita di avvicinare i ricchi allevatori di cammelli del nord, armati fino ai denti, per i quali la vita è fatta per essere persa un giorno...).
Il maestro di sempre dei ragazzi di Fursa, Abdi, il fratello maggiore che ha vissuto per la strada e capisce i suoi ragazzi prima ancora che loro se ne rendano conto, ha avuto la sua terza bimba. Sua moglie ha partorito in casa perché non credono nella medicina degli ospedali ed abdi conosce i segreti delle erbe grazie ai racconti di sua nonna, la guaritrice. (E lo stimo per questo immensamente anche se ogni volta che si ammala litighiamo perché io lo spingo ad andare nei laboratori-analisi o in ospedale per il trattamento della malaria e lui regolarmente rifiuta con un sorriso di sfida).
Le cose procedono bene qui. Mi sembra che ogni giorno la vita ci insegni una nuova regola e che noi, come alunni silenziosi, non possiamo fare altro che annuire e capire gli errori commessi.

Vi voglio bene.
Vi ringrazio sempre tanto per l'aiuto che ci date
e spero di rivedervi presto.

Rossana

P.S.
Ricordo a tutti voi che il nostro sito è attivo soprattutto nella parte del blog.
Quindi ogni tanto venite a curiosare.

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